Oggi lo vediamo dovunque, dal retro dei modem ai biglietti del treno fino ad arrivare – ovviamente – ai menu dei ristoranti, dove è praticamente ubiquo. Eppure non è sempre stato così!
Il QR Code è un’invenzione risalente al 1994, e per diversi anni è stato completamente dimenticato, così tanto da farlo considerare un’invenzione inutile. Un flop di dimensioni epiche per la ditta giapponese Denso Wave, che lo aveva brevettato immaginando un super codice a barre. In realtà c’è voluta la pandemia da Covid-19 per far realizzare al pubblico l’immenso potenziale di questo grafico che può essere letto da qualunque forma di obiettivo, non solo da un lettore apposito!
I QR Code per i vostri ristoranti
Anche dopo la fine della fase acuta della pandemia ci si è resi conto che aver spostato tutti i materiali cartacei nell’etere, per dirla all’antica, continuava ad avere un senso. Non solo c’è meno promiscuità nel non doversi passare un oggetto toccato da centinaia di mani a ogni turno, ma anche un risparmio considerevole, in quanto non si è più obbligati a sostenere la spesa per stampare periodicamente opuscoli coi piatti da proporre.
I servizi online per i menu virtuali
Avere un menu associato a un QR code, insomma, è diventata una di quelle best practice che si sono diffuse a ricasco del terribile 2020. Attenzione però, a improvvisarsi stampatori di QR: ci sono app specifiche e siti per i ristoratori, strumenti pratici per portare online questo tipo di materiale unendo efficienza e qualità.
UQR.me, Leggimenu.it, qr-code-generator o famenu.it sono solo alcuni di decine di servizi reperibili con una semplice ricerca su Google e pensati proprio per agevolare questa trasformazione digitale.
Non tutti sono gratis e anzi, vi invitiamo proprio a valutare quegli strumenti che sono a pagamento perché sono questi a essere più versatili e a offrire più possibilità di personalizzazione. Una caratteristica molto richiesta, per esempio, è dividere bevande e pietanze, e a più QR code corrisponde una richiesta monetaria. Pensateci!